Ambientato in un giorno qualsiasi di un anno qualsiasi, Uargh! trova la sua location ideale, non casualmente, nell’ex Ospedale Psichiatrico di Genova Quarto, non solo per la sua valenza simbolica (le metafore si sprecano), ma anche perché questa struttura è stata sin dagli anni Ottanta un importante punto di aggregazione per il territorio del Levante e per l’intera città di Genova. Al suo interno sono nate molte proposte nel campo dell’integrazione salute-creatività, in primis il Museattivo Claudio Costa. Ma l’Ospedale Psichiatrico di Genova Quarto è anche il luogo indissolubilmente legato alla figura di Antonio Slavich, che ne fu  direttore dell' dal 1978 al 1993. Nato a Fiume nel 1935 e morto a Bolzano nel 2009 a 74 anni, Slavich era stato a lungo collaboratore di Franco Basaglia e come tale, uno dei protagonisti dell'esperienza psichiatrica di Gorizia. A Genova aveva portato questo suo bagaglio e propugnato la sua idea di come avrebbe dovuto agire il Servizio di Igiene Mentale con una forza vitale, una tenacia, una volontà veramente incredibili, nonostante il dissenso inizialmente incontrato. Uargh! è dedicato alla sua instancabile azione.

E l’esperienza di Uargh!, che abbraccia in pieno tali presupposti, è volta sia al prodotto artistico in sé che all’arricchimento sul piano relazionale, interpersonale e sociale di partecipanti e spettatori. Un work in progress riflessivo sul Diritto alla Salute, che sta contaminando tutta la troupe e oltre. E poi, dov’è il manicomio: dentro o fuori? In molti ce lo stiamo chiedendo.


 

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